LA PIEVE DI MERCATELLO SUL METAURO
Il suo toponimo significa “piccolo mercato”, anticamente era luogo dove, due volte a settimana, veniva svolto il mercato e vi confluivano persone dalle campagne circostanti.
La storia del borgo ha origine medievale, Mercatello sul Metauro è una ridente cittadina dell’Alto Metauro, perfettamente incastonata nella verdissima valle di questo fiume, immersa in un paesaggio ancora integro ed armonioso.
È intorno all’antica Pieve di San Pietro d’Ico, poi diventata collegiata dei Santi Pietro e Paolo, che si è formato a partire dal 1235 questo borgo-mercato nella valle del fiume Metauro. La prima data sicura che gli archivi forniscono sulla pieve di Mercatello è il 1126, ma la costruzione originaria è molto più antica, probabilmente pre-longobarda, poiché risale alla penetrazione del cristianesimo nell’alta valle del Metauro.
Antropizzate da una antica civiltà contadina, le valli e le colline sono costellate di un quantità di case coloniche in cui spesso si evidenzia la tipologia della cascina toscana, costruzioni così ben inserite nel contesto da risultare parte imprescindibile dell’ambiente.
Da vedere le testimonianze della costruzione romanica del X secolo e della ricostruzione gotica del 1363 dell’antica pieve di San Pietro d’Ico (poi diventata collegiata dei Santi Pietro e Paolo), si leggono solo sulle pareti esterne, mentre la facciata è un rifacimento del 1927 su linee romaniche. L’interno si presenta nelle forme delle radicali ricostruzioni realizzate tra Sei e Settecento. Nell’ampia basilica, consacrata nel 1730, spicca la Maria Immacolata dipinta poco prima della morte nel 1556 da Raffaellino del Colle, uno degli ultimi allievi di Raffaello Sanzio.