INFO E CONTATTI PRO LOCO:
Sede: Via Molino, 1 – 61023 Pietrarubbia
Presidente: Alessandro Podestà
Email: prolocopietrarubbia@gmail.com
PIETRARUBBIA:
Arroccato su uno scoglio di pietra che domina la valle del torrente Apsa, alle pendici del Monte Carpegna, il borgo di Pietrarubbia è uno dei più antichi del Montefeltro (origini datate attorno all’anno 1000).
Il borgo apparteneva ai Conti di Carpegna già nel 1137 ed era dotato di un’imponente Castello che sorgeva su di una roccia di pietra rossa (da cui deriva il nome petra rubea, poi divenuto Pietrarubbia) a picco sulla vallata sottostante, caratterizzato da ottime difese naturali, tanto da essere poi denominato “castrum inexpugnabile”.
La famiglia dei Montefeltro estese progressivamente la propria influenza su tutto il Ducato di Urbino, con Pietrarubbia che ricoprì il ruolo di importante baluardo difensivo.
Nei secoli successivi Pietrarubbia passo più volte nelle mani dei Montefeltro e dei Malatesta fino alla metà del 1400, quando Federico da Montefeltro conquistò definitivamente tutti i castelli. Il Castello di Pietrarubbia fu così oggetto di ristrutturazione, da parte del famoso architetto Francesco di Giorgio Martini.
I secoli successivi furono caratterizzati da un progressivo abbandono, in quanto in periodo di pace la funzione difensiva del Castello divenne superflua e gli abitanti si spostarono gradualmente verso valle.
Pietrarubbia entrò successivamente a far parte dello Stato della Chiesa e poi del Regno d’Italia.
All’inizio degli anni ’70 lo scultore Arnaldo Pomodoro, accompagnato da alcuni amici a vedere il borgo, sentì il bisogno di salvarlo. Fu così che, dopo aver acquistato alcuni edifici, provvide alla loro ristrutturazione sensibilizzando le istituzioni locali.
Oggi il borgo si presenta completamente ristrutturato e, pur non essendo abitato stabilmente, è molto frequentato da turisti, attratti da questo luogo che si presenta come un museo a cielo aperto.
In località Castello, nei vecchi edifici recuperati, trovano collocazione il Museo Arnaldo Pomodoro con la mostra permanente del corso Tam, il Museo delle Ceramiche, il Museo Naturalistico Multimediale e il Complesso Metallurgico.
Dell’originario Castello e delle antiche fortificazioni è sopravvissuta soltanto una piccola parte, rappresentata dalla rocca che svetta sul costone roccioso dominando il paesaggio circostante. L’accesso all’interno della rocca non è consentito, a causa delle condizioni in cui si trova, ma è stato realizzato un camminamento esterno che permette di girarle attorno e di ammirare il superbo panorama.
All’interno del borgo sono degni di menzione il Palazzo Gentilizio, sede del Centro per il Trattamento Artistico dei Metalli; il Palazzo del Vicario, che ospita una struttura ricettiva e la Chiesa di San Silvestro (1000), contenente due opere di Arnaldo Pomodoro, un altare marmoreo ed un rosone realizzato in bronzo.
Sul sentiero che collega il borgo al Castello si trova la Torre Campanaria.
L’antico borgo ospita il mistico Convento dei Cappuccini (1531), dove visse San Giuseppe da Copertino, il famoso frate volante.
A pochi chilometri di distanza si trova un’altra formazione naturale di grande fascino, il conglomerato roccioso di Pietrafagnana, detto anche Dito del Diavolo per il suo bizzarro aspetto, che ricorda quello di una enorme mano che fuoriesce dal sottosuolo con il dito indice puntato verso l’alto.
Altro luogo di grande interesse è il complesso monumentale di Sant’Arduino, arroccato su di uno sperone di roccia e comprendente una chiesa risalente al periodo romanico, un campanile ed alcuni edifici abbandonati.
Si svolge a fine maggio, nella località di Mercato Vecchio, la “Festa d’la Falciatura“, che rievoca gli usi ed i costumi contadini dei primi del ’900.
L’evento ripercorre le tappe fondamentali di una delle attività principali di un fondo agricolo: la fienagione. Si potranno rivivere così, oltre alla falciatura stessa, eseguita con diverse tecniche, tutti i momenti salienti ad essa connessi: dalla battitura della falce, al trasporto del fieno con i buoi, all’allestimento del pagliaio, il tutto volto a ricreare un’ambientazione simile a quella che era l’aia di una cassa mezzadrile.
Non mancano gli stand gastronomici (la specialità è il maialino allo spiedo) e l’orchestra tradizionale.
EVENTI:
• Festa d’la falciatura – Maggio