CAPPELLA TIRANNI – CAGLI
“Le meraviglie del Territorio” è un nuovo appuntamento dove vengono presentate le meraviglie della Provincia di Pesaro e Urbino: monumenti, edifici, opere… Insomma, tutto il patrimonio storico, artistico, culturale, architettonico e ambientale del nostro magnifico territorio, con un occhio speciale per quei beni meno conosciuti e che potrebbero passare inosservati.
CAPPELLA TIRANNI – CAGLI
Non si può passare per Cagli senza visitare la Chiesa di San Domenico e lasciarsi ammaliare dalle morbide tinte dell’affresco di Giovanni Santi presso la Cappella Tiranni. Sir Edward Hutton affermava: «Si viene a Cagli per Giovanni Santi e si resta per amore del posto».
Meta di studiosi ed esperti fin dall’800, la cappella Tiranni è stata commissionata a Giovanni Santi da Pietro Tiranni. Ospita un affresco considerato dalla critica il capolavoro dell’urbinate: una “Sacra Conversazione” sormontata nella lunetta da una “Resurrezione di Cristo” (anni ’90 del ‘400).
La tradizione identifica nel volto dell’angelo a sinistra, ai lati della Vergine, le sembianze del piccolo Raffaello. Seppur in mancanza di prove, non è assurdo parlare di un legame tra la chiesa di San Domenico e Raffaello, che sembrerebbe citare nella “Resurrezione di Cristo di San Paolo del Brasile”, il coperchio del sarcofago del monumento funebre fatto costruire da Pietro Tiranni per commemorare le spoglie della moglie Battista. L’opera è collocata a sinistra della cappella e segna il primo contatto tra Giovanni Santi e Cagli, intorno al 1482.
L’Urbinate realizza, infatti, la decorazione ad affresco raffigurante il Cristo morto sorretto dai Santi Girolamo e Bonaventura, a coronamento dell’urna sepolcrale.
Nella prima cappella a sinistra, troviamo il dipinto raffigurante Il “Miracolo di Soriano”, di scuola napoletana. Sullo stesso lato, il terzo altare è ornato dalla statua della “Madonna del Rosario” (‘900), a fianco della quale sono stati rinvenuti frammenti di affreschi trecenteschi.
Nella prima cappella a destra, degno di menzione è la “Presentazione al tempio”, dipinto di Gaetano Lapis. Accanto, dentro una nicchia, trova posto l’affresco con l’Annunciazione (attribuita non senza alcuni dubbi a Timoteo Viti e Giuliano Persciutti).
La cripta conserva una decorazione ad affresco di Antonio Viviani. Qui troverà sepoltura fra Michelangelo Nanni, morto in concetto di santità nel 1671, promotore del rinnovamento seicentesco dell’edificio.