L’autunno che non ti aspetti

Un progetto nato e concepito con l’intento di valorizzare l’offerta turistica della Regione Marche e in particolare della provincia di Pesaro e Urbino, allo scopo di promuovere in maniera sinergica i principali eventi e gli elementi caratteristici dei borghi e delle realtà marchigiane presenti sul territorio.

“L’Autunno che non ti aspetti” vuole far conoscere in modo sempre più profondo la storia, le tradizioni, il patrimonio naturale ed enogastronomico del territorio della Provincia di Pesaro-Urbino.

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Tartufo

Ecco sua maestà il tartufo.
Il tartufo è l’anima nobile del territorio della Provincia di Pesaro e Urbino, anche se si trova in parte nelle altre province della Regione Marche. La qualità di tartufo più pregiata è quella del Tartufo Bianco, che possiamo trovare ad Acqualagna, Cagli e Sant’Angelo in Vado, nel periodo di raccolta che va dal 1 ottobre al 1 dicembre circa.

Le qualità di tartufo sono numerose, sia bianco che nero, che rendono famose le fiere marchigiane legate alla degustazione e all’acquisto di questi pregiati prodotti del territorio. Il tartufo viene servito nelle portate principali, primi piatti a quelle a base di carne e anche con l’uovo.

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Castagna

Ottobre è senza dubbio il mese delle Castagne e nel territorio marchigiano della Provincia di Pesaro e Urbino la castagna è un prodotto tipico la cui qualità è riconosciuta e apprezzata universalmente, tanto da essere protetta e salvaguardata.

La castagna può essere consumata in molte varianti e si presta a molte ricette: tra le preparazioni più comuni ci sono le caldarroste (castagne arrosto) e poi le torte fatte con la farina di castagne, tra cui il castagnaccio e la torta di marroni, ma anche dolcetti e marmellate alle castagne.

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Fungo

I funghi sono una delle specialità enogastronomiche che maggiormente attirano gli appassionati da tutta Italia. Le Marche sono situate tra le montagne, quindi le sue portate principali, dai primi piatti a quelle a base di carne, saranno condite e accompagnate dalle diverse tipologie di funghi marchigiani.

Nella zona della provincia di Pesaro-Urbino si trovano tantissime specie, grazie a un territorio montagnoso e ricco di boschi, un luogo ideale per la raccolta dei funghi e per scoprire gli eventi dedicati. Le specie commestibili, che possiamo trovare principalmente nelle località del Monte Nerone e Monte Acuto, sono numerose: porcini, funghi di San Giorgio o Spignolo, ovuli buoni, spugnole, prataioli, galletti, mazze di tamburo e nebbioli.

Tra i piatti della tradizione marchigiana che si avvalgono di questi ingredienti abbiamo la pasta alla norcina con funghi e salsiccia, la polenta, le pappardelle o le lasagne con i funghi. Si ricorda inoltre che i funghi accompagnano numerosi piatti a base di carne.

Eventi

FRONTONE – Sagra del Fungo Spignolo

Olio Extra Vergine d’Oliva

L’oro verde, o meglio conosciuto come olio extravergine di oliva, si ottiene da olive prodotte negli oliveti della regione Marche, in provincia di Pesaro-Urbino, dove le varietà tipiche di oliva sono: la Raggiola, da cui si ottiene un olio tipicamente adatto alla carne e alla bruschetta; la Raggia da cui si ottiene un olio che si sposa molto bene con pesce arrosto, primi piatti, contorni; il Frantoio dal quale si ricava un olio di un fruttato aromatico che si sposa bene con vegetali, carpacci e minestre; il Leccino il cui olio è leggermente fruttato aromatico, con caratteri di amaro e pungente, in caso di raccolta precoce.
Cartoceto è il più conosciuto centro per la produzione dell’olio della provincia.

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Miele

Il miele è un elemento naturale molto ricco di antiossidanti e fondamentale per l’uomo, in quanto rallenta il processo di invecchiamento che coinvolge il nostro organismo. Nella tradizione della provincia di Pesaro-Urbino sono tantissime le produzioni artigianali, che tramandano il raccontano di una antica tradizione, povera e sapiente, nel contempo autentica, di radici contadine e montanare.

A Belforte rivive la cultura gastronomica delle nonne che hanno fatto conoscere indimenticabili sapori e profumi con i loro dolci, le loro marmellate, il miele sposato con una fetta di pane.

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Polenta

La Polenta è da sempre sinonimo di calore e condivisione, fatta con la farina gialla di mais, veniva cotta rigorosamente sul paiolo di rame e versata sulla “spianatoia” (una tavola di legno grande), rappresentava la pietanza povera ma indispensabile per sfamare le famiglie numerose dei nostri antenati. La carne e gli alimenti più ricchi erano riservati ai giorni di festa e la polenta era spesso accompagnata da condimenti semplici, come i cavoli e le verdure, o raramente mangiata con salsiccia e della salsa al pomodoro per accontentare tutti.
Un piatto completo e che sa si tradizione, famiglia e amore.

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Formaggio di fossa

Un formaggio straordinario, unico, prodotto nella provincia marchigiana, principalmente nelle zone del Comune di Cartoceto e della valle del Metauro.
Costituito da un formaggio ovino con aggiunta vaccino fino ad un massimo del 30% in forme regolari, viene stagionato a seguito di infossamento in grotte di tufo per un periodo di circa 90 giorni.

La stagionatura in fossa inizia dopo che i formaggi, riposti in sacchi di tela, vengono adagiati in fondo alla fossa le cui pareti sono ricoperte con paglia ed erbe aromatiche. A questo punto, dopo che la fossa è stata ermeticamente chiusa, le erbe cominciano a macerare ed inizia la magia.
Tutti gli anni, l’ultima domenica di novembre, la fossa viene aperta e si può apprezzare la pasta semidura dal sapore leggermente piccante.

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Carne del Montefeltro

La Carne del Montefeltro è riconosciuta come prodotto tipico di qualità del territorio, anche grazie all’impegno della Comunità Montana dell’alto e medio Metauro, capace di valorizzare e sostenere gli operatori. Un vero vanto per il Montefeltro nella produzione di carne di vitellone bianco, a denominazione protetta dal marchio IGP.
Le aziende agricole allevano questa razza di grande tradizione con cura e attenzione, secondo l’autorizzazione ministeriale è possibile usareil marchio “Montefeltro” per quei bovini allevati nel territorio delle comunità montane della provincia di Pesaro e Urbino(Alta Val Marecchia, Montefeltro, Alto e Medio Metauro, Catria e Nerone). Il bestiame deve rispondere a specifici dettami e requisiti, riguardanti nascita, identificazione, svezzamento, nutrizione e macellazione.

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MONTE GRIMANO TERME – La Buona Carne del Montefeltro

Pane di Chiaserna

Un tipo di pane tipico dei territori del Montefeltro e di tutta la provincia di Pesaro e Urbino ma anche in tante altre parti delle Marche e della vicina Umbria.
Il nome deriva da Chiaserna, frazione di circa 600 abitanti ai piedi del MonteCatria, nel comune di Cantiano dove si trovano due dei tre forni che lo producono secondo un rigido protocollo.

Viene usata farina di grano tenero, ha una forma classica a filone, alveolatura regolare, spugnosa, di colore bianco tendente al grigio e dal sapore leggermente acidulo. L’impasto infatti è acido (detto “madre”) proviene dal giorno prima, il tempo necessario affinché i lieviti fermentino al meglio.

Il pane di Chiaserna mantiene naturalmente la sua fragranza per alcuni giorni, è consigliato nelle diete ipocaloriche, in quanto è un alimento privo di sale e facilmente digeribile.

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CANTIANO – La festa del Pane

Crescia Sfogliata

Un’autentica specialità tipica marchigiana, molto apprezzata già alla corte dei duchi di Urbino nel XV secolo.
Profumata, fragrante e dorata, si dice fosse sempre presente nei sontuosi banchetti di Federico da Montefeltro, nell’affascinante cornice del Rinascimento Italiano. Un cibo nobile per viadell’uso del pepe, una spezia preziosa che solo i ricchi potevano permettersi.

È simile alla piadina romagnola nell’aspetto, ma si differenzia nell’impasto che è arricchito con uova e pepe, rendendola molto più gustosa e saporita. Oltre agli ingredienti che le compongono, anche il metodo di lavorazione è differente, va lavorata sulla spianatoia, rigorosamente in legno come il mattarello.

Il suo nome “crescia” secondo la leggenda, deriva da una giovane fornaia, la quale attratta dalla bellezza del sole che stava tramontando sulla città di Urbino, decise di impastare qualcosache avesse la stessa forma del sole che vedevatra le torri del Palazzo Ducale di Urbino.

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CASTELCAVALLINO URBINO – Sagra della Crescia Sfogliata

Crostolo

Prodotto tipico delle Marche, più precisamente della zona di Urbania, piccola cittadina dell’entroterra marchigiano. Il crostolo è una sorta di piadina, arricchita con le uova, da non confondersi però con la piadina romagnola o con la crescia sfogliata di Urbino. Proprio per tutelarlo, è stato creato il marchio di denominazione de.co. (denominazione comunale) in attesa della DOP. Il crostolo pare abbia origini antichissime, da oltre 3000 anni, nasce nell’Alta Valle del Metauro e deve il suo nome al fatto che originariamente era una specie di pane schiacciato e duro, tipo una crosta (da cui deriverebbe il nome) cotta nella brace. L’impasto prevede da sempre latte e farina, poi successivamente arricchito con l’aggiunta di uova e strutto. Si degusta con affettati, erbette di campo ripassate in padella, gratinati, salsicce cotte alla brace o formaggi tipici. Per una versione vegetariana, è possibile sostituire lo strutto con il burro e optare per una farcia a base di melanzane o zucchine gratinate, pomodori e rucola.

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UN PROGETTO A CURA DI:

UNPLI – Comitato Provinciale delle
Pro Loco Pesaro-Urbino
www.prolocopesarourbino.it

IN COLLABORAZIONE CON:

Coldiretti
Provincia Pesaro-Urbino
www.pesaro-urbino.coldiretti.it

TOUR OPERATOR:

Per qualsiasi informazione su alloggi, agriturismi e ristoranti: Inside Marche Live
www.insidemarchelive.it